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Soglia anaerobica
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Soglia anaerobica: esiste davvero?
La soglia anaerobica è un parametro molto importante per chi approccia allo sport di endurance con l’obiettivo di migliorare la propria performance in quanto è uno di quei parametri che viene usato per impostare allenamenti o per definire le zone di allenamento. Infatti, una volta acceso il cardiofrequenzimetro o il ciclo-computer, uno dei primi parametri da impostare per definire le zone di allenamento è quello di impostare il valore di soglia anaerobica.
Tuttavia, non è ben chiaro il reale significato di questo termine, molte volte identificato come un punto dove il corpo inizia ad usare il metabolismo anaerobico, oppure viene equiparato a parametri di riferimento quali la Critical Power o alla FTP (Functional Threshold Power).
In questo articolo analizzeremo il concetto di soglia anaerobica secondo le ultime evidenze scientifiche soffermandoci sull’evoluzione dei metodi per determinarla fino a illustrare una panoramica dei principali termini utilizzati per identificare questo parametro.
Il concetto di “soglia anaerobica”
Il concetto di soglia anaerobica è nato negli anni Sessanta, con la diffusione dei test in laboratorio nei quali si analizzava i parametri ventilatori tra i quali il flusso di ossigeno consumo e l’anidride carbonica prodotta. Wasserman e colleghi (7) durante uno studio in laboratorio osservarono un fenomeno: durante uno sforzo crescente, a un certo punto si verificò un aumento notevole della ventilazione mentre la quantità di bicarbonato (principale sistema tampone del lattato nel sangue) diminuì.
Da questo fenomeno si è pensato che il muscolo, non ricevendo abbastanza ossigeno, “andasse in debito” e cominciasse a produrre energia in maniera anaerobica definendo un punto che prese il nome di soglia anaerobica.
Successivamente, con l’introduzione dei metodi per misurare il lattato prodotto durante esercizio fisico, si iniziò a parlare di soglia lattacida (Lactate Threshold), un punto oltre il quale il quale all’aumentare dell’intensità dell’esercizio si verifica un accumulo di lattato nel sangue.
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Questo accumulo di lattato, derivante dall’aumentato metabolismo glicolitico, non ha un andamento lineare ma presenta un andamento esponenziale: all’aumento dell’intensità dell’esercizio non corrisponde un aumento lineare della concentrazione del lattato, segno che il lattato non è più bilanciato tra quello prodotto e quello metabolizzato. Inizialmente questo aumento del lattato veniva valutato come un fattore limitante la performance aerobica in quanto la produzione di lattato determinava una diminuzione del PH del sangue e tramite un processo di feedback, un fattore limitante la performance anaerobica.
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Nel tempo diversi protocolli sono stati implementati per definire questo punto: in una review condotta da Faude e colleghi (2) sono stati analizzati 25 metodi per definire la soglia lattacida e dai risultati è emerso come esiste una forte correlazione sia tra soglia lattacida e performance, sia con il parametro gold standard utilizzato per definire il concetto di soglia anaerobica, ovvero il massimo stato stazionario del lattato (MLSS).
Ad oggi oltre a essere stati introdotti ulteriori parametri utili per definire il concetto di soglia anaerobica si è aperta una nuova visione del ruolo del lattato nella prestazione sportiva, non più come limitatore ma come molecola preziosa al fine della performance.
Nuove prospettive
Abbiamo appena analizzato l’evoluzione della soglia anaerobica nel tempo, parametro che al giorno d’oggi è molto utile per l’analisi e la predizione della prestazione negli sport di resistenza.
Oggi sappiamo che il concetto di soglia anaerobica come punto di switch metabolico tra metabolismo aerobico e anaerobico non è corretto: anche in presenza di sufficiente ossigeno, il lattato viene prodotto attivamente come parte di un equilibrio dinamico tra glicolisi, metabolismo ossidativo e riciclo del lattato stesso. In altre parole, il corpo non passa semplicemente da un metabolismo “aerobico” a uno “anaerobico”, ma tutti i sistemi energetici – aerobico, anaerobico lattacido e alattacido – lavorano insieme, modulando continuamente la produzione di energia in base all’intensità e alla durata dello sforzo.
Infatti, se si effettua un prelievo di lattato capillare in condizioni di riposo, il valore riscontrato in genere oscilla tra 0,9 e 1,4 mmol/L, in quanto i tessuti come ad esempio il cervello e cuore utilizzano il metabolismo glicolitico (anaerobico) per il loro normale metabolismo basale.
Uno studio recentemente pubblicato, condotto da Poole e colleghi (5), ha rivalutato il concetto di soglia anaerobica. Innanzitutto, viene superata l’idea che il lattato viene prodotto in una condizione di ipossia cellulare, concetto alla base delle prime definizioni di soglia anaerobica. Inoltre, viene evidenziato come il lattato prodotto durante esercizio è determinato da un amento del flusso energetico attraverso il metabolismo glicolitico, quindi il consumo di carboidrati.
Questa nuova prospettiva mette in luce il ruolo del lattato non come segnale di crisi metabolica, ma come molecola centrale nel metabolismo energetico.
Diversi termini associati alla soglia anaerobica
La cosiddetta “soglia anaerobica” diventa quindi non più un punto di rottura, ma un indicatore della crescente partecipazione del metabolismo non ossidativo all’energia richiesta, mostrando come l’organismo gestisca in modo integrato la produzione di energia durante l’esercizio fisico intenso.
Proprio perché il concetto di soglia si è evoluto nel tempo, oggi esistono diversi metodi che permettono di identificare questo parametro:
- Lactate Threshold (LT): il punto in cui il lattato inizia ad accumularsi più rapidamente all’aumentare dell’intensità dell’esercizio rispetto ai livelli basali.
- Ventilatory Threshold o Gas Exchange Threshold (GET): individuato osservando i cambiamenti nella ventilazione e nello scambio gassoso, in particolare l’aumento della produzione di CO₂
- Critical Power (CP): l’intensità massima che un atleta può mantenere a lungo senza accumulare fatica insostenibile.
- Maximum Lactate Steady State (MLSS): la più alta intensità di esercizio costante che può essere mantenuta per un lungo periodo senza un continuo incremento di lattato.
- Functional Threshold Power (FTP): potenza media massima sostenibile per un’ora di sforzo massimale.
Questi parametri appena elencati vengono utilizzati per identificare il valore di soglia anaerobica. Da considerare che ognuno ha significato e protocollo differente per essere individuato. E’ anche importante segnalare come diversi studi hanno verificato la correlazione tra i diversi parametri al fine di stabilire se possono essere usati in modo interscambiabile.
Conclusione
Ricapitolando, la soglia anaerobica non è definibile come un punto unico e netto al confine tra metabolismo aerobico e anaerobico. Oggi possiamo interpretare il concetto di soglia anaerobica in modo più sfumato: la soglia anaerobica definisce il confine tra l’esercizio moderato e quello intenso, ovvero la zona in cui il corpo può ancora sostenere lo sforzo a lungo senza accumuli insostenibili di lattato. In pratica ciò significa che non esiste un singolo punto in cui il metabolismo cambia, ma una zona di transizione metabolica che può essere individuata e utilizzata per ottimizzare gli allenamenti.
Inoltre, si possono utilizzare diversi metodi per identificare la soglia anaerobica: l’importante è conoscere le diverse terminologie, i protocolli per determinarle e avere un approccio integrato con la realizzazione dei piani di allenamento.
Bibliografia
- Beaver WL, Wasserman K, Whipp BJ. A new method for detecting anaerobic threshold by gas exchange. J Appl Physiol (1985). 1986 Jun;60(6):2020-7. doi: 10.1152/jappl.1986.60.6.2020. PMID: 3087938.
- Faude O, Kindermann W, Meyer T. Lactate threshold concepts: how valid are they? Sports Med. 2009;39(6):469-90. doi: 10.2165/00007256-200939060-00003. PMID: 19453206.
- Hargreaves M, Spriet LL. Exercise Metabolism: Fuels for the Fire. Cold Spring Harb Perspect Med. 2018 Aug 1;8(8):a029744. doi: 10.1101/cshperspect.a029744. PMID: 28533314; PMCID: PMC6071548.
- Mandadzhiev N. The contemporary role of lactate in exercise physiology and exercise prescription - a review of the literature. Folia Med (Plovdiv). 2025 Feb 24;67(1). doi: 10.3897/folmed.67.e144693. PMID: 40270161.
- Poole DC, Rossiter HB, Brooks GA, Gladden LB. The anaerobic threshold: 50+ years of controversy. J Physiol. 2021 Feb;599(3):737-767. doi: 10.1113/JP279963. Epub 2020 Nov 19. PMID: 33112439.
- Valenzuela PL, Alejo LB, Montalvo-Pérez A, Gil-Cabrera J, Talavera E, Lucia A, Barranco-Gil D. Relationship Between Critical Power and Different Lactate Threshold Markers in Recreational Cyclists. Front Physiol. 2021 Jun 9;12:676484. doi: 10.3389/fphys.2021.676484. PMID: 34177619; PMCID: PMC8220144.
- wasserman k, mcilroy mb. detecting the threshold of anaerobic metabolism in cardiac patients during exercise. aM j cARDIOL. 1964 dEC;14:844-52. DOI: 10.1016/0002-9149(64)90012-8. pmid: 14232808.